Sin Wai Kin - Dreaming The End
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Fondazione Memmo
Sinossi
Il corto riflette l'oggettivazione del corpo e la cultura che lo regola attraverso la pratica dello storytelling, ponendo così in discussione i processi normativi che regolano le categorie identitarie e una coscienza del sé fondata sul binarismo. Costantemente in bilico tra realtà e dimensione onirica, la poetica di Sin Wai Kin è il manifesto di una complessità che rifugge categorie e mezzi espressivi: video, performance, installazioni sono i linguaggi utilizzati per dar vita a opere che mescolano riferimenti pop ed esperienze personali, lasciando emergere un sentimento indefinibile, sospeso tra tenerezza e malinconia, ironia e dramma, familiarità e alienazione. Una storia che si muove tra il registro narrativo e quello reale, giocando con i tempi, gli spazi, i luoghi e riferimenti, così da rendere tutto allo stesso tempo familiare e sconosciuto. È attraverso questa storia – un pastiche di generi, stili, e coordinate spazio-temporali – che il film pone una domanda: dove finisce l’autenticità e comincia la performance? Chi decide cosa sia fantasia o realtà? Per Sin Wai Kin la possibilità di cambiamento è fondamentale: anche quest’opera è un invito ad adottare una coscienza non-binaria, per sciogliere la rigidità di certi schemi e lasciare che le nostre esperienze ci facciano evolvere.